L’industria meccanica veneta è uno dei settori più sviluppati della regione, forte delle 6 imprese coinvolte e concentrate per la maggior parte attorno alla zona di Vicenza, Padova e Treviso, soprattutto nelle valli dell’Agno e del Chiampo. Con un fatturato annuo che supera i tre miliardi di euro, il distretto della meccanica strumentale di Vicenza, ad esempio, è al 12° posto tra le migliori aree distrettuali nazionali.

I dati forniti da Assindustria Venetocentro sono rassicuranti anche in seguito alla pandemia, registrando un aumento di fatturato del 6,6% e un aumento generale degli ordini dall’estero del 8,1% nel 2021.

È cresciuto anche il numero delle imprese (più precisamente di 334 unità), dato che conferma che l’intraprendenza e l’impegno che contraddistinguono da sempre gli imprenditori veneti restano intatti.

L’industria meccanica veneta è nata come risposta alle esigenze del settore agricolo, essendo quest’ultimo un altro importante settore dell’economia regionale, radicando così le origini delle industrie del territorio ben lontano nel tempo. Ebbe uno sviluppo particolare nel XIX-XX grazie all’espansione del settore industriale.

La svolta, tuttavia, avvenne nel Secondo Dopoguerra, quando gli addetti al settore meccanico risultarono essere il 20% del totale impiegato nella manifattura.

 

La caratteristica principale è la dimensione medio-piccola delle imprese, particolarità dovuta al costante aggiornamento di produzioni specializzate, da cui risulteranno prodotti di grande valore e qualità. Qualità che viene molto apprezzata all’estero, in quanto l’export rappresenta il 20% dei profitti.

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